Sailor Ronders: se il rondista non veste Prada

[tratto dal Times New Roman di mercoledì scorso]

Che l’Italia sia un paese attaccato alle tradizioni e che le istituzioni facciano di tutto per mantenerle è noto a tutti, ma quando le tradizioni sono quelle del decennio più carico di cultura che l’umanità ricordi, gli anni ’90, si può persino arrivare allo scontro in parlamento ed è difficile che i cittadini non si sentano parte del dibattito.

A fare discutere è il recente Decreto Legge sulla sicurezza del 23/02, che prevede la legalizzazione delle ronde volontarie di cittadini, cui viene riconosciuta una funzione, se non propriamente sostitutiva, quantomeno coadiuvante delle forze dell’ordine. Tale provvedimento è giustificato dalla “straordinaria necessità ed urgenza di introdurre misure per assicurare una maggiore tutela della sicurezza della collettività”.

A lungo si è sostenuto che la politica contemporanea non abbia saputo far tesoro degli insegnamenti di un periodo così florido per la nostra civiltà, ma oggi, di fronte a questo commovente revival, è proprio il caso di rivedere queste affermazioni. Gli esperti sono infatti concordi nel riconoscere uno stretto legame di parentela tra gli elementi caratteristici delle odierne ronde cittadine e due dei principali fenomeni di massa che hanno profondamente mutato la cultura occidentale a partire dai primissimi anni ’90: Sailor Moon e i Power Rangers. Le analogie sono pesanti e numerose.

Le guerriere Sailor, anzitutto, agiscono proprio come supporto alle forze di polizia, laddove esse si dimostrano inefficienti nel loro compito di tutela del cittadino, ed operano al solo fine di proteggere la Terra ed il genere umano dalla distruzione, in situazioni, dunque, di straordinaria necessità ed urgenza. Il loro contributo alla giustizia inoltre non è in alcun modo retribuito. I nemici di Sailor Moon sono gli emissari del Dark Kingdom – immigrati clandestini quindi – che mirano alla conquista del cristallo d’argento, ovvia metafora per indicare la violenza sessuale.

Il discorso è facilmente estendibile ai Power Rangers, che si sacrificano per la difesa della loro città esattamente come i rondisti, ed esattamente come i rondisti i Rangers ottengono, per combattere i malvagi, superpoteri da attivare trasformandosi e indossando una divisa. I nemici sono per lo più alieni, e quindi sempre stranieri, che sconfiggono in memorabili battaglie, facendo spesso ricorso al lavoro di squadra e alla perseveranza.

Tante allusioni e rimandi non hanno impedito un serrato scontro tra governo e opposizione sull’unico vero limite delle ronde:la pochezza artistica. I rondisti, destinati ad essere protagonisti delle nostre strade e dei nostri quartieri sono assolutamente brutti da vedersi.

Oltre a mancare totalmente di gusto nella scelta delle divise (dalle deliziose marinarette e dagli elmetti hi tech, sempre molto di tendenza, si passa a squallidi gilet che ricordano gli ausiliari del traffico, con relativo rischio di confusione per il cittadino), sembra essere stato completamente dimenticato l’aspetto coreografico. Niente frasi d’effetto o presentazioni rituali. Niente “sono venuto fin qui per punirti in nome della luna”. Si passa subito alle mani senza nemmeno un balletto introduttivo o una posa plastica di gruppo. Per non parlare del physique du rôle: i rondisti sono quasi sempre quarantenni sovrappeso e frustrati o, nella migliore delle ipotesi, uomini con disfunzioni erettili che li portano ad anteporre i doveri di cittadino a quelli coniugali.

La replica di Maroni alle polemiche non si è fatta attendere. Lo scorso 16 marzo il ministro dell’interno ha dichiarato che chi partecipa alle ronde “deve essere controllato e coordinato”. Non ci saranno più “ronde fai da te”.

Il ministero ha così deciso di organizzare corsi di formazione obbligatori per tutti coloro che vogliono partecipare al presidio del territorio. I corsi principali saranno dedicati alla danza moderna e contemporanea e saranno tenuti da Roberto Bolle. Verrà inoltre riunito un gruppo di stilisti, hair stylist e truccatori per rivedere l’immagine dei rondisti. Hanno già confermato la propria disponibilità Roberto Cavalli e Victoria Beckham, da sempre esperta di moda.

A dotare i nostri di mezzi e strumenti più adeguati, altro punto carente, è intervenuto il ministero della Difesa. Lo stesso La Russa, finora molto cauto, si è infine convinto dell’esigenza di adottare misure più drastiche per difendere il pianeta dalla terribile minaccia di potenze arcane, primi fra tutti i Rumeni. Rintracciati i creatori delle due popolari serie per una consulenza, il ministro ha promesso di fornire al più presto anche ai rondisti gli Zord, le giganti macchine biomeccaniche usate dai Rangers. Proprio come nella serie, questi Zord potranno combinarsi per formare macchine più avanzate, i Megazord. Questi potranno combinarsi a loro volta per formare Megazord ancora più grandi e infine, nei casi limite, si potranno raggiungere combinazioni estremamente grandi di Zord, i temibili Ultrazord.

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