L’Improponibile e il significato semantico delle parole
Di Danilo di 7 anni Il 8 maggio 2010 In news dall'improponibile
Il Movimento per l’Emancipazione della Poesia[MeP] in questi mesi ha tappezzato le strade di Firenze, il loro scopo come recita il nome è emancipare la cittadinanza alla poesia, inutile dire che in molti hanno criticato questa scelta strappando i loro A4 dalle pareti. Noi dell’Improponibile abbiamo voluto invece partecipare con due poesie, ne è documentata solo una, autilizzando il bianco foglio rimasto da uno strappo. Il risultato mi sembra di elevato interesse poetico, linguistico e antropologico. Buona lettura.
6 Commenti
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il male è tra noi.
Temo di si? Con lui non ci si diverte mai.
oddio, flaubert cosa direbbe di noi? o baudelaire? chi era quello che le donne si bevevano gli uomini?!
mangiare più banane.
o pesce?
Vorrei dire solamente che, in confronto agli originali MEP, qui è stato compiuto un atto di altissima poesia, come solo pochissimi finora. Una Divina Commedia, un Paradiso Perduto, una Terra Desolata in 10 pregnanti versi.
Da qui verrà senz’altro un canone, un genere, una nuova letteratura.
Mamma che merda gli originali ragazzi che merda mammmamia.
Con tutto il rispetto, eh. Tutto il rispetto.
Però sticazzi insomma. Gli h5n1 almeno fan delle belle cose. Eh!
Conto le finestre dei bazar,
di circense orgoglio cartolina:
senza uova è rimasta la gallina,
faccia un po\’ quel che le par.
Soliti tirarne la mattina,
alla faccia di chi vuol protestar,
contro le finestre del solito bazar
quando l\’aria è fresca e settembrina.
Sia dunque indegno, improponibil pure
ma son frittate belle e durature
sopra i muri sporchi a spadronar.
Fischiettar? Bivaccar? Molar?
Moinar? Polar? Bofonchiar?
Sì. Ci piacciono dell\’api le punture.
(Un saluto dal M.E.P.)
Considerando che nel corso dei secoli l’alimentazione umana si è modificata, riducendo l’usura dei denti, e considerando che in un’ottica evolutiva la specie umana è destinata a perdere i denti del giudizio, credo che avere le padelle sia comunque vantaggioso per il poeta.