LETTERA SVENTRATA AL DG DELLA RAI MAURO MASI
Il blog di improponibile pubblica oggi la lettera aperta di un cittadino al direttore generale della RAI Mauro Masi, questo non perché ce ne freghi qualcosa delle ragioni del cittadino, ma perché un blackout ha distrutto l’articolo che avevamo preparato su “come invertire il corso del tempo servendosi semplicemente di una Cyclette e di una macchina per aereosol”, così ci siamo trovati costretti a ripiegare su qualcosa. Ecco qualcosa:
Egregio direttore generale della RAI, chi le scrive è un cittadino italiano che ha sempre pagato il canone e che in quanto tale si riserva il diritto di protestare per il criterio iniquo con il quale oggi viene gestita la televisione pubblica che, è giusto ricordarlo ancora una volta, è pagata con i soldi di tutti.
Oggetto della mia lamentela è una trasmissione molto seguita, tanto da essere leader di ascolti nella sua fascia oraria. Malgrado lo share il conduttore di questo famoso programma è decisamente fazioso, usa il servizio pubblico per i suoi personali monologhi e per di più lo fa in totale assenza di contraddittorio.
Come avrà capito sto parlando de “La Santa Messa”, in onda la domenica mattina sul primo canale e condotta da Joseph Alois Ratzinger, in arte Papa Benedetto XVI.
Non voglio entrare nel merito della struttura del programma, benchè ci sarebbe da obbiettare che essa si ripete uguale a se stessa da tempo immemore. Per dire, anche “La Zingara” era un programma di successo ed ha goduto di una discreta longevità ma alla fine è stato giustamente sostituito da altri giochi a premi, perché lo stesso non succede con “La Santa Messa”?
Ma veniamo al nocciolo del vero problema del programma, che è appunto la mancanza di contraddittorio.
Benedetto XVI (che per brevità d’ora in poi chiamerò B16) espone in tutta libertà le sue strampalate quanto legittime teorie, sicuramente un sacco di gente la pensa come lui ma credo che almeno altrettante persone la pensino in modo totalmente diverso e dato che la televisione pubblica, è giusto ricordarlo ancora una volta, è pagata con i soldi di tutti credo sia suo dovere, direttore Masi, che anche questa seconda categoria della quale faccio parte possa avere il suo spazio di rappresentanza.
Facciamo un esempio concreto fra i tanti possibili: B16 si è più volte scagliato contro quegli atti sessuali che non hanno come unico scopo la procreazione, spesso giungendo a definirli “contro natura”. Ora, questa affermazione mi offende in quanto io pratico la masturbazione da quando sono adolescente e non mi sento affatto contro natura, cosa dovrei fare? Rinunciare a una delle poche attività fisiche che svolgo solo perché nella concezione bislacca di B16 è una cosa immorale? Smettere adesso e gettare all’ortica tutti questi anni di esperienza? Con la mia mano destra c’è sempre stato un rapporto di rispetto reciproco e se abbiamo deciso di non avere figli è anche per senso di responsabilità, come li cresceremmo? E ha idea di quanto verrebbero presi in giro a scuola per il fatto di avere dei genitori che sono uno l’arto dell’altro?
Inoltre credo che se Dio avesse voluto che non mi masturbassi mi avrebbe fatto nascere con delle chele al posto delle mani.
B16 e i suoi amichetti del quartierino sputano sentenze sulle pratiche sessuali altrui e poi si vantano di mantenere la castità, ma io credo che non ci sia niente di più “contro natura” della castità, l’istinto sessuale è una cosa perfettamente naturale, il mio cane (che al negozio di animali mi hanno garantito essere naturale al 100%) quando sente la chiamata, piuttosto che rimanere casto si scoperebbe anche la gamba del papa stesso, come la mettiamo?
Non è detto che si debba fare sesso solo per fare bambini, ne, come hanno frainteso alcuni colleghi di B16 ci si debbano fare direttamente i bambini.
Questo è il mio punto di vista e gradirei poter esporre la mia opinione durante la prossima messa in onda de “la santa messa”, dato che la televisione pubblica, è giusto ricordarlo ancora una volta, è pagata con i soldi di tutti, non è mica solo del papa e di chi la pensa come lui.
Se per lei va bene potrei fare il mio contraddittorio stando affacciato alla finestra a fianco di quella del santo padre (basterà allargare l’inquadratura), posso anche vestirmi in modo strano e sforzarmi di parlare con un accento buffo se può servire a integrarmi con lo spirito del programma.
Convinto che accoglierà la mia richiesta la ringrazio anticipatamente e le faccio i complimenti per una cosa che adesso non mi viene in mente.
Cordialmente.
Marcaureliano Pierbattistalupo (sommelier di vernice epossidica per pavimenti)
Dalla Lettera di San Paolo agli Ipotiroidei:
“Perché tanto iodio fratelli ?”
Giusto giustissimo. Anche io vorrei fare un contraddittorio alla prova del cuoco. Non ricordo il motivo e non ricordo se ho mai guardato tale trasmissione.
condivido su tutta la linea. soprattutto le parole toccanti sulla masturbazione. grazie marcaureliano, hai ridato dignità a noi tutti masturbatori che lottiamo da secoli per la riabilitazione morale e il riconoscimento giuridico del nostro status.
Io vorrei rifacessero “Colpo Grosso”. Su Rai Uno, intendo…
E\’ una fortuna che non si sia riuscito a pubblicare l\’articolo della cyclette macchina del tempo per questioni di tempo: così marcaureliano ci ha fatto del bene avendo il coraggio di esprimere liberamente e sue opinioni peraltro pienamente e ancor di più condivisibili. In effetti il nocciolo della questione sta proprio nella mancanza di contraddittorio, male del papa, della tv, della politica tanto quanto (e forse soprattutto) dell\’arte ed in particolare del teatro contemporanei.
parlano talmente tanto tutti quanti a sé stessi, che chi li segue o li ascota, mai per una volta sola pensa di doverli contraddire.
E così la gente si abitua a discussioni a senso unico, che forse, in mancanza di argomenti, fanno bene un pò a tutti, in questo periodo così prossimo alla fine del mondo. A me fanno male, almeno tanto quanto la morte coraggiosa del maestro Monicelli.
Capito popolo di derelitti mentali e soprattutto senz\’anima? In Italia non si è m ai fatta la rivoluzione. Facciamola, per avere di nuovo dei contraddittori sani, piuttosto che viscidamente malati…
Ieri mi è capitato di vedere una trasmissione sui i miracoli, una di quelle trasmissioni che quando le vedi spesso fai con aria perplessa: “ma secondo me sono dannose trasmissioni del genere”, ieri però mentre guardavo la trasmissione, invece di fare l’ho detto a mia madre. Mia madre mi guarda è mi dice: “vedi a me trasmissioni del genere mi fanno incazzare, vedi io ho chiesto un miracolo alla madonna, poi però qualche anno dopo questo miracolo non è mica stato mantenuto. Ecco a me trasmissioni del genere mi fanno incazzare, perché non vado mica in televisione a dire: vedete la madonna non ha mantenuto il proprio miracolo! E guarda che io sono cattolica… “.
fava di fuca, grazie per il tuo omaggio a mario monicelli, la supercazzola intendo.
caro “quello sotto un tavolo” il tuo commento mi ha fatto tornare alla mente una specie di parabola che mi sono appena inventato:
viveva nella città di khafantho marittima un uomo di nome bernaffaele, costui era molto buono e faceva anche la raccolta differenziata ma malgrado questo un giorno il suo tostapane smise di funzionare. bernaffaele allora si rivolse a dio e disse “oh ma che modi sono? io sono sempre stato buono e ora mi si è guastato il tostapane, che vita ingiusta è questa? ma che razza di servizio offrite?”, dio però lasciò che a rispondergli fosse uno dei suoi assistenti alati, il quale disse: “gentile cliente, siamo spiacenti per l’inconveniente, purtroppo noi possiamo fare ben poco, deve rivolgersi ad uno degli addetti allo sportello reclami situati sulla terra” e quindi diede a bernaffaele l’indirizzo di don paolino, il parroco della città.
Bernaffaele si rivolse allora all’anziano sacerdote dicendo:
“io mi sono sempre comportato bene, perchè dio ha pemesso che mi si guastasse il tostapane? e perchè non può farmi il semplice miracolo di farlo tornare funzionante?”
don paolino, che era preparato e il suo lavoro lo sapeva fare ascoltò le ragioni di bernaffaele e poi disse:
“caro bernaffaele, devi sapere che dio ci fa capitare delle cose brutte per poi ricompensarci nell’aldilà”
“ricompensarci di cosa?” chiese bernaffaele, “del fatto di averlo fatto divertire” disse il prete “perchè in fondo dio è un vecchio sadico, per questo ci ha promesso che dopo la vita godremo di cose meravigliose ma intanto dobbiamo soffrire per guadagnarcele, più soffriamo meglio è, più la tua sarà una vita di merda e più grande sarà la tua ricompensa, come diceva alessandro manzoni: La disgrazia è una visita del Signore; è un dono, una ricchezza, quasi un privilegio e, aggiungo io, devi vedere la vita un po’ come se fosse una puntata di giochi senza frontiere”.
“ma allora non posso fare nulla per riavere il mio tostapane?” domandò l’uomo, “certo, puoi giocare al totomiracolo, fai la tua richiesta e se sei fortunato sarai una delle 3 persone su 1000000000000000 miliardi ad essere esaudite, intanto puoi comprarti un santino portafortuna”.
bernaffaele dopo aver compreso le logiche divine prese il tostapane rotto sotto braccio e mesto mesto se ne tornò a casa.
Grazie questo aneddoto mi ha insegnato che “mai controllarsi in tasca se non tutte le crostate vengono dall’estero”
questa lettera suscita me un euforia ogasmica
b16:colpito e affondato.
La battaglia papale potrebbe essere un gioco di successo, Bandini, come la battaglia navale ma con le figure ecclesiastiche, una casella per i preti, due per i vescovi, tre per gli arcivescovi e quattro per il papa, solo il vincitore della guerra santa potrà vantarsi con gli amici di essere il cocco di Dio.
Magari la Clebbino potrebbe essere interessata a metterla in commercio sottoforma di gioco in scatola.