In manette Dell’ Utrillo, il pittore impressionista colluso con la mafia.
In manette Dell’ Utrillo, il pittore impressionista colluso con la mafia.
Di Falso-staff
In questi giorni che riecheggiano Tangentopoli almeno in termini di volontà di moralizzazione del paese da parte della Magistratura, non stupisce la notizia dell’arresto di Maurizio Dell’Utrillo, l’ormai ex-pittore impressionista, peraltro di mediocre levatura.
Molti 40enni ricorderanno la sua opera principale (nella foto), “Eugenio Scalfari all’Osteria”, la cui copia veniva dileggiata da Greggio al Drive In, presentandola come il capolavoro di Teomondo Scrofalo, a causa di un marchiano errore di attribuzione di Sgarbi….no eh ?!
Comunque dato l’insuccesso totale come pittore, il Nostro, già negli anni 80 cominciava a distinguersi più per le malefatte a sfondo truffaldino che per le sue risibili tele, infangando allegramente la sua fedina penale. Celebri sono rimaste la vendita di pennarelli neri su e-bay spacciati per evidenziatori, la sofisticazione di metanolo con del sangiovese, la vittoria dei Jalisse a Sanremo, i diari rivelatisi poi falsi di Lupo Alberto, le foto con ricatto incorporato scattate a Luciano Moggi e Wanna Marchi colti in tenere effusioni, ecc. ecc.
Non contento, appena uscito di carcere, l’incorreggibile Dell’Utrillo ha cercato di vendere biglietti taroccati per il prossimo concerto di Nek a Montevarchi tramite la pizzeria a taglieggio “Il Re Leone”, che risulta intestata a Erik Il Vichingo (?), ma di fatto è gestita da tale Concettino Porcaro-Barazzutti, personalità di spicco del Clan dei Giannotta di Barcellona (Pozzo di Gotto) e amico di vecchia data del sedicente pittore. Il suo collega e storico rivale Raz Degàs ha così commentato: – Ebbene sì, c’ho il piede pirlipòn !