Mark Zuckerberg costretto a rivedere le sue posizioni in materia di privacy
“L’era della privacy è finita” disse Mark Zuckerberg solo un anno fa durante un incontro a San Francisco. Oggi il fondatore di Facebook non sembra più così sicuro di quelle frasi, il repentino cambiamento di vedute è stato causato principalmente da un fatto accaduto lo scorso martedì sera presso le docce della palestra che Zuckerberg frequenta abitualmente. Dopo i suoi abituali esercizi fisici il giovane imprenditore si è ritirato nello spogliatoio della struttura per togliersi gli abiti sudati e darsi una rinfrescata, una volta denudatosi è stato però approcciato da un ammiratore di nome Stewart Lobster, il ragazzo si è presentato come uno dei suoi 4.648.019 amici, poi, vantandosi della sua laurea in scienze infermieristiche con specializzazione in urologia conseguita a pieni voti ha chiesto al suo celebre amico, per pura curiosità, quali fossero le condizioni della sua prostata, alle risposte insolitamente evasive e riservate di Zuckerberg Lobster si è sentito offeso in quanto, per usare le parole dello stesso fondatore di Facebook: “le posizioni di chi vuole a tutti i costi difendere il diritto alla privacy sono anacronistiche”; ne è seguita un’ animata discussione, sfociata in aggressione prima verbale e poi fisica, infine Lobster, non potendo tollerare che il suo “amico” potesse tenergli nascoste delle informazioni così importanti ha immobilizzato Zuckerberg, dopodiché si è infilato dei guanti in lattice e ha verificato personalmente le condizioni di salute della prostata del giovane miliardario.
Di Trabeoscopio