Quando l’uomo supera il maiale. Scoperta rivoluzionaria nella ricerca del tartufo.
I dipartimenti di Micologia delle università di tutta Italia, dopo anni di ricerche congiunte, hanno annunciato un’importantissima scoperta che, secondo quanto sostengono gli studiosi, potrebbe rivoluzionare totalmente il metodo di localizzazione dei tartufi.
Come è risaputo per la ricerca dei preziosi funghi si utilizzano principalmente i cani, ma ancor migliore fiuto hanno i maiali, o meglio le scrofe. In passato è stato infatti dimostrato che la scrofa è capace di riconoscere, fra i componenti aromatici del tartufo, una sostanza volatile identica al ferormone sessuale emesso dal maiale maschio, il verro. Ora i ricercatori sono finalmente riusciti a riprodurre un effetto analogo sull’essere umano:
“Il nostro obiettivo era di ottenere un essere umano capace anch’esso di fiutare il ferormone del verro – spiega Salvatore Porcu, dell’università di Cagliari – Dopo numerosi tentativi abbiamo ottenuto l’effetto desiderato in un individuo maschio adulto. Tenendolo continuamente sotto osservazione abbiamo scoperto che l’individuo sviluppava una peculiare sensibilità suina se costretto a visionare le repliche del Bagaglino, o alcuni film di Valeria Marini e Alba Parietti. Sedute intensive hanno permesso di stabilizzare questa facoltà altrimenti temporanea”.
Il gruppo di lavoro ha prodotto i suoi frutti e i primi uomini-scrofa sono già al lavoro nell’astigiano e nei boschi dell’appennino centrale (nella foto).
“Ci vorrà del tempo per determinare se l’essere umano ha degli effettivi vantaggi rispetto al maiale – conclude Porcu – ma noi siamo fiduciosi”.